Testimonianza di Anastasia

Anastasia

SULLA STRADA DI CRICCHIO

L’esperienza della missione in Africa è difficile da spiegare. Ci si sente spesso travolti dalle emozioni, in quei momenti la testa si svuota e a riempirsi è ilcuore: pieno di sguardi, di volti, di sorrisi ma anche di lacrime e gesti che ti accompagneranno per tutto il viaggio; e se da un lato i tuoi sforzi e le competenze sono apprezzate, la ricchezza che ricevi in cambio è tale da cancellare la fatica, il caldo e ti fa apprezzare sempre più questa meravigliosa terra e la gente che la abita.

La missione umanitaria “Sulla strada di Cricchio” si svolge ormai ogni anno dal 2013 in Senegal, a Dalal Xel, centro di ricovero e cura per le persone affette da patologie neurologiche e psichiatriche, pazienti ampiamente stigmatizzati nella cultura africana per diversi motivi quali: la convinzione che la malattia mentale non sia curabile, o la più frequente, la convinzione che la patologia psichiatrica sia in realtà causata da spiriti maligni. Tali pazienti vengono pertanto emarginati non solo dalla comunità in cui vivono ma anche dalle proprie famiglie.
Inoltre la povertà e quindi l’inaccessibilità a servizi sanitari e a cure sanitarie di qualità, causa ogni giorno morti inevitabili.

Il centro di Dalal Xel, grazie al lavoro svolto dai frati di San Giovanni di Dio, si prende cura di tutte queste persone, le cui condizioni di vita sono minacciate ogni giorno da pessime condizioni sanitarie, economiche e sociali. A loro, noi cerchiamo di dare il nostro contributo, eseguendo EEG, visite neurologiche, distribuendo gratuitamente farmaci e svolgendo attività di formazione al personale locale.

Nonostante la breve durata della missione, l’esperienza di quest’ultima è stata ancora più intensa: a differenza del passato ci siamo spostati quasi ogni giorno in villaggi e cittadine dove è possibile toccare con mano la vera faccia del Senegal, fatta di strette di mano, di saluti, di bambini sorridenti nonostante la miseria, ma anche di disperazione che a volte spinge madri a spogliarsi di ogni cosa pur di proteggere i loro figli, o a chiederci di portare via il loro bambino per garantirgli un futuro migliore. 

L’esperienza della missione in Africa è difficile da spiegare. Ci si sente spesso travolti dalle emozioni, in quei momenti la testa si svuota e a riempirsi è ilcuore: pieno di sguardi, di volti, di sorrisi ma anche di lacrime e gesti che ti accompagneranno per tutto il viaggio; e se da un lato i tuoi sforzi e le competenze sono apprezzate, la ricchezza che ricevi in cambio è tale da cancellare la fatica, il caldo e ti fa apprezzare sempre più questa meravigliosa terra e la gente che la abita.

A condividere con noi tutto questo ci sono stati Andrea e Dario, due ottimi compagni di viaggio, che con la loro spontaneità e sensibilità sono riusciti a trasformare le emozioni in immagini.

In questo momento storico in cui la xenofobia e il razzismo sono alimentati da media e politici che spesso fanno “mala-educazione”, condizionando il modo di pensare delle persone inquinando il nostro paese, siamo sempre più convinti che raccontare la nostra esperienza possa aiutare ad abbattere i pregiudizi tra etnie, culture e religioni e che ci possa portare un giorno a vivere come un’unica grande famiglia.

Testimonianza di Anastasia
Missione in Senegal